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Riforma del Terzo Settore: una nuova occasione?

Il 25 Maggio 2016 è stato approvato in via definitiva il disegno di legge recante la “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”, ed è ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Erano anni che il legislatore non affrontava le problematiche di uno dei settori che ha avuto il maggiore sviluppo di addetti e di presenza sui territori; infatti, la legislazione italiana in materia di terzo settore si è sviluppata prevalentemente nel decennio 1991 – 2000, attraverso provvedimenti orientati a regolarizzare singole tipologie di organizzazione, come la legge e organizzazioni di volontariato (1991), o quella sulla promozione sociale (2000); l’ultima che si può ascrivere a questo ambito è la legge 64/2001 sul servizio civile nazionale. Quindi, tali norme avendo, in qualche caso, più di vent’anni faticano a regolamentare situazioni e rapporti che intanto si sono evoluti nel tempo. Per questo, da più parti sono state sollecitate modifiche che potessero migliorare il quadro normativo che regola la vita delle organizzazioni del terzo settore; dopo un dibattito parlamentare durato quasi 2 anni è stata approvata la Legge delega che introduce le seguenti novità:

Semplificazione della normativa: il disegno di legge prevede la facilitazione delle norme sullo statuto civile delle persone giuridiche e la stesura di un Codice del Terzo Settore che racchiuda disposizioni generali adottabili da tutti gli enti, individui le attività di interesse generale svolte dalle organizzazioni del terzo settore e la loro diversità tra i diversi tipi di ente. Il Codice deve inoltre prevedere la definizione del Registro Nazionale del Terzo Settore e le modalità di iscrizione.

Novità sul volontariato e sulla promozione sociale: viene prevista una modifica della normativa sul volontariato e la promozione sociale che sarà in collaborazione anche con il sistema scolastico e viene stipulato un piano per il miglioramento dell’esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo.

Modifica della disciplina riguardante le imprese sociali: l’impresa sociale viene definita come “organizzazione privata che svolge attività d’impresa per le finalità di cui all’articolo 1, comma 1, destina i propri utili prioritariamente al conseguimento dell’oggetto sociale nei limiti di cui alla lettera d), adotta modalità di gestione responsabili e trasparenti, favorisce il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti interessati alle sue attività e quindi rientra nel complesso degli enti del Terzo Settore.” Si prevede inoltre l’aumento delle categorie di lavoratori svantaggiati che comprendono anche le nuove forme di esclusione.

Riforma del servizio civile nazionale: il servizio civile nazionale sarà trasformato nel servizio civile universale, si aprirà ai cittadini stranieri regolarmente residenti, prevederà uno status giuridico specifico per i volontari in servizio civile e modalità di accreditamento per gli enti titolari di progetto. Il progetto avrà una durata variabile tra otto mesi e un anno con possibilità di adeguamento alle esigenze di vita e lavoro del giovane volontario e potrà essere riconosciuto a fini formativi e lavorativi.

Riforma dei centri di servizio per il volontariato (CSV): i Centri di Servizio per il Volontariato potranno essere gestiti non solo dalle organizzazioni di volontariato ma da tutti gli enti del terzo settore – sebbene negli organi di governo la maggioranza deve essere garantita al volontariato – e i servizi saranno erogati a tutti gli enti che si avvalgono di volontari. È inoltre prevista la costituzione di organismi di coordinamento regionali e sovra-regionali con funzione di programmazione e controllo dei CSV.

Fondazione Italia Sociale (c.d. IRI del terzo settore): si prevede l’istituzione di una fondazione di diritto privato denominata Italia Sociale con lo scopo di favorire l’incontro tra i finanziatori e gli enti beneficiari dei finanziamenti.

Va in ogni caso ricordato che rimane una legge delega e che una parte importante delle norme sarà contenuta nei decreti attuativi.

Per chi fosse interessato, il link al disegno di legge originale cliccare qui 

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